venerdì 28 maggio 2010

Simposio internazionale sulle scie chimiche accessibile via internet streaming

Ricevo dal gruppo Belfort e volentieri traduco e diffondo:

Per seguire il simposio internazionale contro le scie chimiche organizzato in Belgio dal gruppo Belfort per questo fine settimana (29 e 30 maggio 2010) è stato organizzato uno streaming via internet.

Basterà infatti connettersi nei giorni dell'evento al seguente link per seguire i lavori della conferenza:

http://www.ustream.tv/channel/belfort-test

Ovviamente questo simposio non sarà la fine della nostra battaglia ma un forte richiamo per continuare positivamente la nostra lotta:

· sporgendo una denuncia al locale distaccamento di polizia.

· diffondendo i nostri rapporti scientifici il più possibile. Li metteremo sul nostro sito web e su molti altri. Qui il link per uno di essi (disponibile a partire dal 30 Maggio):

Il video clip dell'evento con un programma di massima della conferenza:





NB: Appena possibile aggiorno questo articolo inserendo nuova documentazione, per adesso ho premura di informare tempestivamente sulla possibilità di seguire i lavori del convegno, alla cui conclusione verrà presentato un documentario sulle scie chimiche nel quale sono presenti anche interviste al fisico Corrado Penna (il sottoscritto) ed al ricercatore Rosario Marcianò.

PS: alcune interessanti notizie sulla piattaforma esplosa nel golfo del Messico le potete trovare presso questo ottimo articolo sul blog punto di origine: oil spill + corexit = big money che confermare i sospetti da me espressi nel mio recente articolo sulla questione



Dal blog tanker enemy traggo queste informazioni sulla conferenza

Salve,

Sono Peter Vereecke dal Belgio.

Lo scorso agosto, mi rivolsi al nostro Dipartimento di Giustizia per presentare una denuncia contro l'intenzionale e sistematica diffusione di metalli pesanti, sostanze chimiche ed agenti patogeni nell'atmosfera. Di conseguenza da ottobre è in corso un'indagine su questo tema.

A causa di qualche attenzione della stampa, sono noto come il sindaco delle chemtrails. Se si digita su Google, si trova un video in cui illustro questo problema. Dieci anni or sono fui sindaco della mia Comunità per un periodo di sei anni. Da allora ho cose più importanti in mente...

In questo stesso mese di agosto, ho creatoun movimento di resistenza civile, il gruppo BELFORT, che mira a rendere consapevoli i cittadini del fatto che le persone sono manipolate, che sono minacciate nella loro libertà, integrità e dignità per opera di alcune forze molto potenti.

Sin dall'inizio abbiamo decido di concentrarci sulle “tre C”: chemtrails, Codex alimentarius e costrizione alle vaccinazioni, ma abbiamo esteso le nostre preoccupazioni a problemi come il climategate, la “guerra” al terrorismo, il controllo nei media di regime etc. Ci occupiamo anche delle possibili risoluzioni.

Per il 27 marzo del 2010 vogliamo organizzare a Gand un simposio per rivelare la verità sulle scie chimiche.

In questa occasione presenteremo i seguenti documenti:

1. una relazione scientifica che offre innegabili prove sulle chemtrails;

2. i risultati dell'inchiesta compiuta dalla Magistratura belga;

3. l'anteprima del documentario realizzato su questo tema dal regista francese, Patrick Pasin.

Vorremmo dare un respiro europeo e, se possibile internazionale, a tale evento. Questo è il motivo per cui vi ho contattato, confidando nel vostro impegno preliminare e basandomi sulle vostre conoscenze circa questo tema.

Vorrei sapere se si desidera collaborare in ogni modo possibile al fine di rendere questo evento un’affermazione dei cittadini per protestare contro questo assalto alla nostra salute, alla nostra integrità ed al nostro futuro.

Contattatemi nei seguenti casi.

• Se desiderate partecipare ed aiutarci.
• Se desiderate contribuire al programma di quel giorno con informazioni, prove, testimonianze e così via.
• Se si conoscono altre persone o organizzazioni (in altri paesi) che operano su questo argomento.
• Se avete un suggerimento di qualsiasi genere che possa essere utile.

Cari amici «guerrieri»,

proviamo tutti che è molto importante che noi – il popolo – ci alziamo in piedi, abbandoniamo il nostro isolamento e cominciamo a lavorare insieme per cambiare il mondo, per il bene di tutta l'umanità.

Quindi vi prego di contattarmi, al più presto. Mi sono totalmente impegnato a fare del mio meglio per contribuire alla più grande rivoluzione nella storia dell'umanità, insieme con i miei amici del Gruppo Belfort e a tutti voi!

Saluti cordiali e combattivi del Gruppo Belfort.

Peter Vereecke

Hooiwege 20
9940 EVERGEM
Belgium

email: peter_vereecke@hotmail.com
internetsite: http://citizensinactionbelgium.ning.com/

telephone number : 00-32-9-357.33.36

Qui il testo originale in versione PDF.

giovedì 13 maggio 2010

Perchè la Germania doveva essere distrutta


Visti i tempi bui (economici) che ritornano prepotentemente alla ribalta, propongo un articolo dall'ottimo blog di Gianluca Freda, che mi ha colpito inesorabilmente, costringendomi a rielaborare delle conclusioni alternative rispetto a quanto studiato sulle due guerre mondiali ed in generale sulla recente storia del mondo, durante i miei anni scolastici.
Alla luce delle informazioni pubblicate in questo articolo, tradotto molto bene dall'autore del post, si capisce che la storia (quella che si studia sui libri) la scrivono i vincitori, e che non è così scontato che le forze demoniache del male siano state "solo" quelle naziste. Anzi.
L'articolo ci obbliga a prendere in considerazione il fatto che, durante ogni conflitto bellico, c'è chi vince e c'è chi perde e questo lo sappiamo, ma nessuno ci ha mai detto che c'è chi invece vince sempre, qualunque sia l'esito della guerra. E' scientifico, come al casinò, il banco vince.
Sempre.

Buona lettura.

COME LA GERMANIA IN BANCAROTTA RISOLSE I SUOI PROBLEMI ECONOMICI

di Ellen Brown
dal sito www.webofdebt.com
Traduzione di Gianluca Freda

“Non siamo stati così sciocchi da creare una valuta [collegata all’] oro, di cui non abbiamo disponibilità, ma per ogni marco stampato abbiamo richiesto l’equivalente di un marco in lavoro o in beni prodotti... ci viene da ridere tutte le volte che i nostri finanzieri nazionali sostengono che il valore della valuta deve essere regolato dall’oro o da beni conservati nei forzieri della banca di stato”.

(Adolf Hitler, citato in “Hitler’s Monetary System”, www.rense.com, che cita C. C. Veith, Citadels of Chaos, Meador, 1949)

Quello di Guernsey non fu l’unico governo a risolvere i propri problemi infrastrutturali stampando da solo la propria moneta. (Vedi E. Brown, "Waking Up on a Minnesota Bridge," www.webofdebt.com/articles/infrastructure-crisis.php, del 4 agosto 2007). Un modello assai più noto si può trovarlo nella Germania uscita dalla Prima Guerra Mondiale. Quando Hitler arrivò al potere, il paese era completamente, disperatamente in rovina. Il Trattato di Versailles aveva imposto al popolo tedesco risarcimenti che lo avevano distrutto, con i quali si intendeva rimborsare i costi sostenuti nella partecipazione alla guerra per tutti i paesi belligeranti. Costi che ammontavano al triplo del valore di tutte le proprietà esistenti nel paese. La speculazione sul marco tedesco aveva provocato il suo crollo, affrettando l’avvento di uno dei fenomeni d’inflazione più rovinosi della modernità. Al suo apice, una carriola piena di banconote, per l’equivalente di 100 miliardi di marchi, non bastava a comprare nemmeno un tozzo di pane. Le casse dello stato erano vuote ed enormi quantità di case e di fattorie erano state sequestrate dalle banche e dagli speculatori. La gente viveva nelle baracche e moriva di fame. Nulla di simile era mai accaduto in precedenza: la totale distruzione di una moneta nazionale, che aveva spazzato via i risparmi della gente, le loro attività e l’economia in generale. A peggiorare le cose arrivò, alla fine del decennio, la depressione globale. La Germania non poteva far altro che soccombere alla schiavitù del debito e agli strozzini internazionali.

O almeno così sembrava. Hitler e i Nazional Socialisti, che arrivarono al potere nel 1933, si opposero al cartello delle banche internazionali iniziando a stampare la propria moneta. In questo presero esempio da Abraham Lincoln, che aveva finanziato la Guerra Civile Americana con banconote stampate dallo stato, che venivano chiamate “Greenbacks”. Hitler iniziò il suo programma di credito nazionale elaborando un piano di lavori pubblici. I progetti destinati a essere finanziati comprendevano le infrastrutture contro gli allagamenti, la ristrutturazione di edifici pubblici e case private e la costruzione di nuovi edifici, strade, ponti, canali e strutture portuali. Il costo di tutti questi progetti fu fissato a un miliardo di unità della valuta nazionale. Un miliardo di biglietti di cambio non inflazionati, chiamati Certificati Lavorativi del Tesoro. Questa moneta stampata dal governo non aveva come riferimento l’oro, ma tutto ciò che possedeva un valore concreto. Essenzialmente si trattava di una ricevuta rilasciata in cambio del lavoro e delle opere che venivano consegnate al governo. Hitler diceva: “Per ogni marco che viene stampato, noi abbiamo richiesto l’equivalente di un marco di lavoro svolto o di beni prodotti”. I lavoratori spendevano poi i certificati in altri beni e servizi, creando lavoro per altre persone.

Nell’arco di due anni, il problema della disoccupazione era stato risolto e il paese si era rimesso in piedi. Possedeva una valuta solida e stabile, niente debito, niente inflazione, in un momento in cui milioni di persone negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali erano ancora senza lavoro e vivevano di assistenza. La Germania riuscì anche a ripristinare i suoi commerci con l’estero, nonostante le banche estere le negassero credito e dovesse fronteggiare un boicottaggio economico internazionale. Ci riuscì utilizzando il sistema del baratto: beni e servizi venivano scambiati direttamente con gli altri paesi, aggirando le banche internazionali. Questo sistema di scambio diretto avveniva senza creare debito né deficit commerciale. L’esperimento economico della Germania, proprio come quello di Lincoln, ebbe vita breve; ma lasciò alcuni durevoli monumenti al suo successo, come la famosa Autobahn, la prima rete del mondo di autostrade a larga estensione (1).

Di Hjalmar Schacht, che era all’epoca a capo della banca centrale tedesca, viene spesso citato un motto che riassume la versione tedesca del miracolo del “Greenback”. Un banchiere americano gli aveva detto: “Dottor Schacht, lei dovrebbe venire in America. Lì abbiamo un sacco di denaro ed è questo il vero modo di gestire un sistema bancario”. Schacht replicò: “Lei dovrebbe venire a Berlino. Lì non abbiamo denaro. E’ questo il vero modo di gestire un sistema bancario” (2).

Benché Hitler sia giustamente citato con infamia nei libri di storia, egli fu piuttosto popolare presso il popolo tedesco, almeno nei primi tempi. Stephen Zarlenga, in The Lost Science of Money, afferma che ciò era dovuto al fatto che egli salvò temporaneamente la Germania dalle teorie economiche inglesi. Le teorie secondo le quali il denaro deve essere scambiato sulla base delle riserve aurifere in possesso di un cartello di banche private piuttosto che stampato direttamente dal governo (3). Secondo il ricercatore canadese Henry Makow, questo fu probabilmente il motivo principale per cui Hitler doveva essere fermato; egli era riuscito a scavalcare i banchieri internazionali e a creare una propria moneta. Makow cita un interrogatorio del 1938 di C. G. Rakovsky, uno dei fondatori del bolscevismo sovietico e intimo di Trotzky, che finì sotto processo nell’URSS di Stalin. Secondo Rakovsky, l’ascesa di Hitler era stata in realtà finanziata dai banchieri internazionali, attraverso il loro agente Hjalmar Schacht, allo scopo di tenere sotto controllo Stalin, che aveva usurpato il potere al loro agente Trotzky. Ma Hitler era poi diventato una minaccia anche maggiore di quella rappresentata da Stalin quando aveva compiuto l’audace passo di iniziare a stampare moneta propria. Rakovsky affermava:

“[Hitler] si era impadronito del privilegio di fabbricare il denaro, e non solo il denaro fisico, ma anche quello finanziario; si era impadronito dell’intoccabile meccanismo della falsificazione e lo aveva messo al lavoro per il bene dello stato... se questa situazione fosse arrivata a infettare anche altri stati... potete ben immaginarne le implicazioni controrivoluzionarie” (4).

L’economista Henry C. K. Liu ha scritto sull’incredibile trasformazione tedesca:

“I nazisti arrivarono al potere in Germania nel 1933, in un momento in cui l’economia era al collasso totale, con rovinosi obblighi di risarcimento postbellico e zero prospettive per il credito e gli investimenti stranieri. Eppure, attraverso una politica di sovranità monetaria indipendente e un programma di lavori pubblici che garantiva la piena occupazione, il Terzo Reich riuscì a trasformare una Germania in bancarotta, privata perfino di colonie da poter sfruttare, nell’economia più forte d’Europa, in soli quattro anni, ancor prima che iniziassero le spese per gli armamenti” (5).

In Billions for the Bankers, Debts for the People [Miliardi per le Banche, Debito per i Popoli], (1984), Sheldon Emry commenta:

“Dal 1935 in poi, la Germania iniziò a stampare una moneta libera dal debito e dagli interessi, ed è questo che spiega la sua travolgente ascesa dalla depressione alla condizione di potenza mondiale in soli 5 anni. La Germania finanziò il proprio governo e tutte le operazioni belliche, dal 1935 al 1945, senza aver bisogno di oro né di debito, e fu necessaria l’unione di tutto il mondo capitalista e comunista per distruggere il potere della Germania sull’Europa e riportare l’Europa sotto il tallone dei banchieri. Questa vicenda monetaria non compare oggi più neanche nei testi delle scuole pubbliche”.

UN ALTRO SGUARDO ALL’IPERINFLAZIONE DI WEIMAR

Nei testi moderni si parla della disastrosa inflazione che colpì nel 1923 la Repubblica di Weimar (nome con cui è conosciuta la repubblica che governò la Germania dal 1919 al 1933). La radicale svalutazione del marco tedesco è citata nei testi come esempio di ciò che può accadere quando ai governi viene conferito il potere incontrollato di stampare da soli la propria moneta. Questo è il motivo per cui viene citata, ma nel complesso mondo dell’economia le cose non sono come sembrano. La crisi finanziaria di Weimar ebbe inizio con gli impossibili obblighi di risarcimento imposti dal Trattato di Versailles. Schacht, che all’epoca era il responsabile della zecca della repubblica, si lamentava:

“Il Trattato di Versailles è un ingegnoso sistema di provvedimenti che hanno per fine la distruzione economica della Germania... Il Reich non è riuscito a trovare un sistema per tenersi a galla diverso dall’espediente inflazionistico di continuare a stampare banconote”.

Questo era ciò che egli dichiarava all’inizio. Ma Zarlenga scrive che Schacht, nel suo libro del 1967 The Magic of Money, decise “di tirar fuori la verità, scrivendo in lingua tedesca alcune notevoli rivelazioni che fanno a pezzi la “saggezza comune” propagandata dalla comunità finanziaria riguardo all’iperinflazione tedesca” (6). Schacht rivelò che era la Banca del Reich, posseduta da privati, e non il governo tedesco che pompava nuova valuta nell’economia. Come la Federal Reserve americana, la Banca del Reich agiva sì sotto la supervisione di ufficiali del governo, ma operava per fini di profitto privato. Ciò che trasformò l’inflazione della guerra in iperinflazione fu la speculazione degli investitori stranieri, che vendevano marchi a breve termine scommettendo sulla loro perdita di valore. Nel meccanismo finanziario conosciuto come vendita a breve termine, gli speculatori prendono in prestito qualcosa che non possiedono, la vendono e poi “coprono” le spese ricomprandola a prezzo inferiore. La speculazione sul marco tedesco fu resa possibile dal fatto che la Banca del Reich rendeva disponibili massicce quantità di denaro liquido per i prestiti, marchi che venivano creati dal nulla annotando entrate sui registri bancari e poi prestati ad interessi vantaggiosi. Quando la Banca del Reich non riuscì più a far fronte alla vorace richiesta di marchi, ad altre banche private fu permesso di crearli dal nulla e di prestarli, a loro volta, a interesse (7).

Secondo Schacht, quindi, non solo non fu il governo a provocare l’iperinflazione di Weimar, ma fu proprio il governo che la tenne sotto controllo. Alla Banca del Reich furono imposti severi regolamenti governativi e vennero prese immediate misure correttive per bloccare le speculazioni straniere, eliminando le possibilità di facile accesso ai prestiti del denaro fabbricato dalle banche. Hitler poi rimise in sesto il paese con i suoi Certificati del Tesoro, stampati dal governo su modello del Greenback americano.

Schacht disapprovava l’emissione di moneta da parte del governo e fu rimosso dal suo incarico alla Banca del Reich quando si rifiutò di sostenerlo (cosa che probabilmente lo salvò al Processo di Norimberga). Ma nelle sue memorie più tarde, egli dovette riconoscere che consentire al governo di stampare la moneta di cui aveva bisogno non aveva prodotto affatto l’inflazione prevista dalla teoria economica classica. Teorizzò che essa fosse dovuta al fatto che le fattorie erano ancora inoperose e la gente senza lavoro. In questo si trovò d’accordo con John Maynard Keynes: quando le risorse per incrementare la produzione furono disponibili, aggiungere liquidità all’economia non provocò affatto l’aumento dei prezzi; provocò invece la crescita di beni e di servizi. Offerta e domanda crebbero di pari passo, lasciando i prezzi inalterati.

1 - Matt Koehl, "The Good Society?", www.rense.com (13 gennaio 2005); Stephen Zarlenga, The Lost Science of Money (Valatie, New York: American Monetary Institute, 2002), pagine 590-600.

2 - John Weitz, Hitler's Banker (Inghilterra: Warner Books, 1999).

3 - S. Zarlenga, op. cit.

4 - Henry Makow, "Hitler Did Not Want War," www.savethemales.com (21 marzo 2004).

5 - Henry C. K. Liu, "Nazism and the German Economic Miracle," Asia Times (24 maggio 2005).

6 - Stephen Zarlenga, "'s 1923 Hyperinflation: A 'Private' Affair," Barnes Review (Luglio-Agosto 1999); David Kidd, "How Money Is Created in ," http://dkd.net/davekidd/politics/money.html (2001).

7 - Stephen Zarlenga, "'s 1923 Hyperinflation", op. cit.

sabato 8 maggio 2010

Scie chimiche, usi militari e "cooperazione internazionale"

Fra le tante cose di cui avevo parlato nell'intervista realizzata per la trasmissione Mistero, e che poi non sono state utilizzate nella fase di montaggio del servizio, c'era l'utilizzo a fini militari della dispersione di alcuni composti (essenzialmente metalli allo stato ionico, ma non solo). Tale dispersione, ottenibile ovviamente tramite aerei che spruzzano le sostanze necessarie alla quota voluta, è indispensabile per l'attuazione di alcune "diavolerie fantascientifiche" quali armi ad energia diretta, armi al plasma, radar tridimensionali e altri sofisticatissimi sistemi di sorveglianza.

Il brevetto mostrato nello screenshot qui sopra è uno dei tanti che vengono discussi ed analizzati nell'articolo chemtrail connection che ho tradotto per il sito tankerenemy.

Questo screenshot dal sito della NASA poi è alquanto esplicito, dal momento che vi si legge dell'uso di "nuvole di bario" (analisi fatte in tutto il mondo hanno mostrato alti livelli di bario e di alluminio nella pioggia raccolta in seguito al passaggio delle scie chimiche).



Qui sotto potete vedere un altro brevetto che prevede testualmente il rilascio di composti chimici nell'atmosfera (alluminio, litio, sodio).


E infine un brevetto che permette di realizzare un'antenna al plasma.


Ben sapendo come gli eserciti hanno usato ben pochi riguardi per la popolazione civile (ricordiamo in particolar modo le stragi orrende del bombardamento con bombe incendiarie di Dresda, e quello con bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki), e come in passato hanno fatto esperimenti massicci di irrorazione di composti chimici ed agent infettivi ammessi pubblicamente dal ministero della difesa britannico non ci si può stupire del fatto che le strutture militari cooperino alla realizzazione di questi progetti che servono alla realizzazione di armi sempre più sofisticate per seminare morte e distruzione.

Credo però sia pia illusione pensare che tali armi servano per difendersi da paesi che ufficialmente sembrano schierati su fronti avversi, dal momento che le scie chimiche vengono spruzzate ubiquamente nei cieli di tutto il mondo.

Ammettiamo che il paese X detenga la tecnologia per realizzare armi avveniristiche per far funzionare le quali deve spruzzare particolato metallico nell'atmosfera. Innanzi tutto tali armi sarebbero semplicemente difensive dal momento che non potrebbero funzionare nel paese avversario (chiamiamolo paese Y) e potrebbero servire sì a difendere il territorio nazionale, ma avvelenerebbero in compenso la popolazione e tutto il suo ecosistema. Se qualche paese non vedesse di buon occhio il fatto che l'avversario disponesse di tecnologie militari che funzionano solo disperdendo metalli tossici nell'atmosfera, potrebbe rapidamente mettere fine a tale superiorità tecnologica semplicemente denunciando pubblicamente, anche mediante le Nazioni Unite, l'utilizzo delle scie chimiche ed il conseguente avvelenamento del pianeta (i veleni spruzzati sopra una nazione si diffondono presto o tardi anche al di là dei suoi confini).

In seguito ad una tale denuncia, una volta ripresa dai mass media, scoppierebbe un putiferio tale che sarebbe impossibile continuare a gestire tale sporca operazione senza rischiare un'insurrezione popolare contro il governo del paese X che usa le scie chimiche avvelenandone la popolazione (per non parlare di possibili ultimatum dell'ONU ed eventuali sanzioni internazionali).

Di conseguenza se ci si accorge della realtà del fenomeno delle scie chimche (e le prove di tale fenomeno sono state raccolte nel dossier, nel documentario in power point e nell'articolo sulle contraddizioni dei negazionisti delle scie velenose) non si può pensare che il fine di tale operazione sia quello di assicurare ad un paese una supremazia militare. I fini sono ben altri, e sono stati ampiamente analizzati nell'articolo precedente (sull'uso di scie chimiche e radiazioni elettromagnetiche per il controllo mentale) nella seconda parte e nella parte finale del mio lungo dossier multimediale.

Per quanto risulti pazzesco a chi si accorge per la prima volta di questo fenomeno, le varie potenze apparentemente in conflitto tra di loro (Russia, Stati Uniti, Cina etc.) sono evidentemente in continua cooperazione nell'utilizzo delle stesse sostanze e delle stesse tecnologie di diffusione delle scie chimiche. Nella parte finale del dossier trovate anche i link che portano alle fotografie di scie evidentemente rilasciate nei cieli di tutto il pianeta.

NB: cliccare sulle immagini per vederle ingrandite



Al post precedente il video della trasmissione.

Per scaricarlo e diffonderlo ecco i link:

- Formato flv
- Formato mp4
- Formato ogv

Leggi anche il dossier sulle scie chimiche.

mercoledì 5 maggio 2010

Alcuni appunti sulla recente trasmissione di "Mistero" sulle scie chimiche del 4 maggio

Riporto un interessante articolo dal blog dell'amico Corrado.


Qui sopra potete vedere lo screenshot di un articolo pubblicato sul quotidiano britannico guardian dal titolo molto esplicito: The brain scan that can read people's intention, ovvero

La scansione del cervello che può leggere le intenzioni delle persone


L'articolo potete leggerlo (in inglese, ma appena posso ne traduco i passaggi essenziali) al seguente link

http://www.guardian.co.uk/science/2007/feb/09/neuroscience.ethicsofscience

Questo articolo già fa capire che la manipolazione mentale con onde elettromagnetiche non è fantascienza, ed infatti esistono dei precisi brevetti.

Ecco qua il primo brevetto (in inglese Patent) dal sito wikipatents.com ecco il brevetto statunitense US-Patent-3951134, Apparatus and method for remotely monitoring and altering brain waves, ovvero

Apparato e metodo per monitorare e alterare da lontano le onde cerebrali!


http://www.wikipatents.com/US-Patent-3951134/apparatus-and-method-for-remotely-monitoring-and-altering-brain-waves


Per gli scettici incalliti tale brevetto è segnalato anche su

http://www.patentstorm.us/patents/3951134.html


Quanto all'idea di creare uno strato riflettente per le onde elettromagnetiche la troviamo nel documento ufficiale dell'aviazione militare statunitense Owning the weather in 2025, dal quale riporto la figura relativa. Se poi qualcuno spera che si tratti di un disegno creato dal sottoscritto si chieda come mai il generale italiano Fabio Mini nei suoi scritti e nelle sue interviste sulla "guerra ambientale" citi proprio questo documento (vedi la parte 5 del mio dossier sulle scie chimiche dove trovate altre immagini del documento statunitense con la relativa traduzione).

Come si vede dalla figura si progetta uno schermo riflettente per le onde elettromagnetiche "artificial ionospheric mirror" (schermo riflettente ionosferico artificiale) creato tramite dispersione di particolato metallico che servirebbe allo scopo di ottimizzare la sorveglianza dei radar (uno strumento che funziona grazie all'emissione/riflessione di onde elettromagnetiche) estendendo la capacità di controllo di tale strumento oltre l'orizzonte.

Se esistono metodi di controllo mentale tramite radiazioni elettromagnetiche, ed i brevetti qui sopra lasciano pochi dubbi), è evidente che tale schermo riflettente ionosferico artificiale può servire per ottimizzare la ricetrasmissione di altri tipi di segnali elettromagnetici dei radar estendendo la capacità di controllo di tale strumento oltre l'orizzonte.

Così si potrebbe spiegare il "mistero" dei sorvoli di aerei che lasciano bianche strisce persistenti nei cieli del nostro paese e che si intensificano in prossimità delle tornate elettorali.

Insomma qualcuno vorrebbe trasformarci in una sorta di automi? Be guardate questo articolo del corriere , e ricordatevi che qualcuno sta portando avanti l'idea di impiantare microchip nel corpo umano (vedi il mio precedente articolo sulla questione microchip e sul progetto statunitense di impiantarli nella gente col pretesto della loro utilità in campo sanitario).


Quanto all'arma detta raggio del dolore, se qualcuno pensasse che me la sia inventata ecco qui sotto lo screenshot dell'articolo (che potete trovare sul sito di RAInews a questo link)

Per ciò che concerne la storia dell'eruzione del vulcano e delle menzogne dei meteorologi rimando al mio articolo sulle menzogne del servizio meteorologio britannico che sono state portate alla ribalta dopo un recente articolo del quotidiano britannico dailymail.

Quanto ai meteorologi che affermano di avere conosciuto le scie chimiche da internet possiamo solo stendere un velo pietoso. Se i meteorologi non si accorgono delle modificazioni climatiche causate da scie persistenti che tolgono la luce del sole a mezza nazione possiamo ben dire che non sono attendibili; se ribadiscono la realtà dell'effetto serra dopo avere nascosto la verità sulle scie e sulle modificazioni climatiche in atto come possiamo fidarci di loro?

E come fare a credere (rispetto alla storia delle mail rubate che hanno reso pubbliche al grande pubblico le menzogne sull'effetto serra) alle commissioni formate da amici e colleghi degli inquisiti che emettono verdetti di assoluzione? Chi controlla il controllore?

E allora, la terra si riscalda davvero per colpa del biossido di carbonio?

La scienza, la scienza, come può essere credibile dopo che abbiamo visto l'Organizzazione Mondiale della Sanità decretare vaccinazioni di massa per una banale influenza (suina) in seguito ai consigli di "esperti" per molti dei quali sono noti i forti conflitti di interesse, e diciamola chiaramente, molti dei quali sono sul libro paga dalle multinazionali che producono tali vaccini?

La scienza istituzionale è ormai un grosso business, e doce ci sono tanti soldi purtroppo c'è anche tanto marciume.

Ah ... dimenticavo, c'è chi nega le scie chimiche, già ...




Articolo correlato di approfondimento: antenne nascoste e controllo mentale.

Leggi anche il dossier sulle scie chimiche.

PS: cliccare sulle immagini per vederle ingrandite


Nella seconda puntata di "Mistero", il 4 maggio 2010, tra gli altri argomenti, verrà trattata la questione "scie chimiche". Nella nuova serie l'ex modello ed attore Raz Degan debutta come conduttore e raccoglie il testimone di Enrico Ruggeri.

Tale tema era già stato trattato abbastanza correttamente in una precedente puntata.

lunedì 3 maggio 2010

"Mistero": scie chimiche nella puntata del 4 maggio

Nella seconda puntata di "Mistero", il 4 maggio 2010, tra gli altri argomenti, verrà trattata la questione "scie chimiche". Nella nuova serie l'ex modello ed attore Raz Degan debutta come conduttore e raccoglie il testimone di Enrico Ruggeri.

Buona visione.



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