giovedì 25 giugno 2009

Meteorologi e ministri: contradddizioni insanabili dei negazionisti delle scie chimiche

Un lungo articolo sulle vicendevoli contraddizioni tra i vari negazionisti delle scie chimiche, in particolare ministri e meteorologi.

L'articolo può essere letto nella sua interezza a questo indirizzo sul sito scienzamarcia.altervista.org.

Qui sotto un piccolo estratto:



Ma quando si formano queste “scie di condensa”? Leggendo il già citato articolo del colonnello De Simone scopriamo che si formano quando l'aereo vola in una zona dell'atmosfera dove la temeratura è inferiore ai -36 °C:

“Perché una scia sia visibile da terra e perduri nel tempo tanto da mostrarsi come una nube allungata, l’aereo che la genera deve volare in una fascia dell’atmosfera in cui la temperatura dell’aria sia inferiore a 36 gradi centigradi sotto lo zero e sia presente una quantità opportuna di umidità nell’aria stessa.”

Al contrario sul sito meteoromagna.com nel lungo documento al quale ci siamo già riferiti (L'annosa questione delle scie di condensa a firma di Pierluigi Randi) troviamo scritto che per il formarsi delle scie ...

“La temperatura dell'aria più favorevole è in genere quella compresa fra i -25 °C ed i -40 °C ed in queste condizioni ambientali esse tendono ad essere maggiormente persistenti.”

Incredibile vero? Secondo De Simone fra i -25 °C ed i -36 °C non si forma nessun tipo di scia, mentre secondo quanto scritto da Randi sul sito meteoromagna.com non solo si formano, ma tendono ad essere persistenti.



Una piccola nota a margine sul documento del signor Randi. Si tratta di una voluminosa dissertazione satura di nozioni scientifiche, molte delle quali indubbiamente esatte nonostante la svista (forse perdonabile a chi non ha una laurea in fisica) di quelle “onde di gravità” riferite alla propagazione di onde materiali in un fluido aeriforme.

La gran mole di informazioni scientifiche (mescolata alle distorsioni evidenziate nel presente articolo) è messa lì per comunicare al lettore più superficiale un'impressione di scientificità e di attendibilità, peccato che, a parte tutte le cose già fatte notare in precedenza, l'estensore del documento abbia voluto strafare, caricando il suo scritto di menzogne così palesi da lasciare esterrefatti.

Cosa pensare infatti di quanto scritto all'inizio del documento?

“Oppure, sempre tramite l'ausilio di queste inquietanti tecniche e sempre secondo gli autori ed i divulgatori di tali documenti, si impedirebbe di far piovere o nevicare in alcune aree territoriali a vantaggio di altre o in concomitanza ad eventi pubblici per i quali le idrometeore sarebbero alquanto sgradite.”

Ah già ...

  • 1338343 - 1920 – Procedimento ed apparato per la produzione di intense nuvole nebbie o foschie artificiali [Process And Apparatus For The Production of Intense Artificial Clouds, Fogs, or Mists]

  • 1619183 - 1927 – Procedimento per la produzione di nuvole di fumo da aerei in movimento [Process of Producing Smoke Clouds From Moving Aircraft]

  • 1665267 - 1928 – Procedimento per la produzione di nebbia artificiale [Process of Producing Artificial Fogs]

  • 1957075 - 1934 – Equipaggiamento per l’irrorazione aerea [Airplane Spray Equipment]


  • 2409201 - 1946 – Mistura per la produzione di fumo [Smoke Producing Mixture]

  • 2476171 - 1945 – Generatore di fumo schermante [Smoke Screen Generator]

  • 2550324 - 1951 – Procedimento per il controllo climatico [Process For Controlling Weather]

  • 2582678 - 1952 – Apparato per la disseminazione di materiali dagli aerei [Material Disseminating Apparatus For Airplanes]

  • I primi brevetti per la manipolazione climatica sono quindi vecchi di 80 anni, esperimenti di inseminazione delle nubi si svolgevano già negli anni '50 del secolo scorso, prodotti per il controllo delle precipitazioni sono liberamente in vendita anche via internet, in occasione delle delle olimpiadi di Pechino l'utilizzo di metodi di modificazione climatica è stato pubblicamente annunciato, lo stesso è successo in occasione di una cerimonia pubblica a Mosca come testimonia questo servizio del TG1 del maggio 2007, ma lo stesso pur di negare l'esistenza delle scie chimiche si arriva a negare persino la più palese evidenza dei fatti.

    Gli esperti russi sarebbero maestri nel controllare le condizioni meteorologiche per evitare che pioggia e maltempo possano rovinare importanti manifestazioni. Come fanno ce lo spiega il corrispondente (Alessandro Cassieri)

    “Sembrava una leggenda metropolitana e invece era un segreto finalmente svelato, riuscire a non far piovere là dove il cerimoniale entrerebbe in crisi, ieri durante le celebrazioni del 9 maggio. Poggia su Mosca dicevano le previsioni e invece nulla. Putin e i maggiorenti hanno potuto rimanere sulla piazza rossa senza ombrello, grazie a 12 aerei che hanno sorvolato il centro della capitale scaricando sulle nuvole un composto fatto di azoto iodio e argento, miscela non si sa quanto ecologica ma efficace, e soprattutto sperimentata.

    In un paese in cui i fenomeni atmosferici sono estremi, la pioggia può diventare un vero problema. Se ne resero conto anche i leader del G8 l'estate scorsa a San Pietroburgo, pioggia a dirotto ovunque tranne che sulle loro teste. Allora si vociferò che fosse merito degli aerei antipioggia, adesso sappiamo che non era solo propaganda.”

    Ma non è finita, dato che in questo documento troviamo anche le seguenti rassicuranti parole:

    “L’unico 'pericolo' tra virgolette rappresentato dalle contrails è riassumibile in due voci:
    - lieve schermatura della luce solare a svantaggio del calore respinto.
    - difficoltà nella navigazione aerea a vista.”


    e ancora:

    “Tuttavia va considerata l’esiguità delle contrails rispetto all’enorme spazio del cielo.”

    Ah sì, esiguità delle scie di condensa rispetto al cielo, un'esiguità tale da ridurre il cielo ad una poltiglia biancastra contemporaneamente su quasi tutta l'Italia, come è successo nel maggio del 2009. Ecco forse questa è un'affermazione sincera in fin dei conti: l'esiguità delle scie di condensa (in inglese contrails) in rapporto alla vastità del cielo è reale, ma ciò conferma che tutte quelle altre scie che oscurano il sole su migliaia di chilometri quadrati non sono altro che scie chimiche.

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