lunedì 15 novembre 2010

I bambini cavia dell'America Latina - un'approfondimento sulla sperimentazione del vaccino contro lo pneumococco


Come approfondimento del recente articolo sui bambini morti in America Latina nel corso della sperimentazione di un vaccino contro lo pneumococco, pubblichiamo qui alcuni dati che rendono ancora più fosco il quadro già delineato.

Il 21/8/2008 è stato infatti pubblicato, sull'edizione online del quotidiano La Stampa, un articolo di Emiliano Guanella dal titolo altamente significativo I bambini cavie nel quale viene specificato che (le parti in corsivo sono citazioni dall'articolo):

1) La sperimentazione ha avuto luogo in una delle zone più povere dell’Argentina, ancora segnata dalle conseguenze della crisi economica di cinque anni fa

2) I genitori che hanno sporto denuncia, di origini umili, firmavano senza sapere che si trattava di una sperimentazione in fase tre, direttamente su umani, di un farmaco che poteva comportare dei rischi.

3) Secondo la federazione dei medici argentini, che accompagna i familiari delle vittime, almeno 12 bambini sono morti per complicazioni legate alla cura. Ed in effetti il totale delle vittime, come mostrato nel precedente articolo è salito a 14, più due in altri paesi dell'America Latina
4) I bambini erano di pochi mesi! Particolarmente significativa la testimonianza di una nonna che ha accettato di raccontare la storia di suo nipote Gabriel, nato il 22 maggio del 2007 all’ospedale regionale di Santiago.

«I medici hanno diagnosticato complicazioni respiratorie e lo hanno tenuto in osservazione. Due mesi dopo sono arrivati i dottori del laboratorio offrendoci il loro trattamento. Sicuro e indolore, ci hanno detto, e ci siamo convinti».

Dopo la prima iniezione la salute di Gabriel è peggiorata, fino alla morte ai primi di ottobre. «Ci hanno restituito il suo corpicino con due giorni di ritardo perché gli hanno fatto l’autopsia. I risultati, però, non ce li hanno mai dati e ancora adesso non sappiamo di cosa è morto».
5)  La federazione dei dei medici argentini sospetta che le vittime possano essere più dei dodici casi fino ad allora registrati, ma è difficile scoprirlo perché c’è molta paura e ignoranza. Molto forti le parole della federazione dei medici:  "Denunciamo anche la complicità delle autorità locali, di medici e primari che hanno accettato di portare avanti un trattamento del genere nelle strutture pubbliche".

6) Il medico responsabile della sperimentazione ha ricevuto la licenza da suo fratello, responsabile del dicastero regionale della Salute.

7) Ana Maria Marchese, pediatra all’ospedale provinciale afferma: "La legge dice che ci deve essere un’informazione chiara e completa sui rischi del trattamento, cosa che non è avvenuta". 

8) Ogni famiglia a quanto pare avrebbe ricevuto dalla Gsk un compenso di ottomila pesos, equivalente allo guadagno annuo di un operaio argentino.

9) I familiari che hanno sporto denuncia riferiscono di essere sottoposti a costanti pressioni e minacce. "Arrivano a casa tua - spiega la zia di Gabriel - e ti dicono che se non accetti la cura la polizia potrebbe portarti via tuo figlio. Molte famiglie sono numerose e ignoranti, molti genitori firmano senza sapere di cosa si tratta perché sono analfabeti." E questa la dice lunga sul cosiddetto "consenso informato" che viene fatto firmare a genitori che non sanno né leggere né scrivere, e che permette (almeno formalmente) agli sperimentatori di operare in maniera legale.
10) Il responsabile della GSK afferma che la mortalità in quell'area è piuttosto alta e potrebbe spiegare i decessi in questione, glissando ovviamente sul fatto che chi ha sporto denuncia ha notato un rapporto temporale di rapida successione tra la somministrazione del vaccino e la morte del  proprio caro.




Appendice

La sperimentazione del vaccino contro lo penumococco (batterio che può causare malattie respiratorie, meningiti e otiti) è avvenuta in un periodo in cui la diffusione di aerosol chimico-biologici sulla popolazione umana era già iniziata da tempo.

Chi ha gli occhi aperti e guarda il cielo tiene spesso sotto controllo anche il diffondersi di queste malattie e riporta, allarmato, la sempre maggiore diffusione di otiti e afflizioni alle vie respiratorie; quanto ai casi di meningite la storia è di dominio pubblico dal momento che se ne sono spesso occupati anche i mass media (con toni allarmistici ovviamente, in modo da suggerire direttamente o indirettamente, il ricorso al vaccino contro la meningite). 

Pur non avendo prove per attribuire queste afflizioni allo pneumococco (altri agenti patogeni possono causare gli stessi malanni, ma non è questo il punto della discussione) non si può fare a meno di rilevare il fatto che mentre si diffondono intenzionalmente delle malattie, si predispongono dei vaccini che dovrebbero servire a prevenirle.




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lunedì 1 novembre 2010

Sconfiggere il cancro? Missione possibile!

Giovanni Puccio è un chimico che ha trovato un metodo di guarigione dal cancro, ma non è riuscito a far conoscere la sua scoperta ai milioni di ammalati di cancro in tutto il mondo perché la medicina ufficiale con le sue istituzioni marce  e corrotte gli ha finora impedito persino di fare un serio esperimento per convalidare (o eventualmente smentire) il suo protocollo di cura.

Il sito ufficiale dell'associazione da lui fondata è http://emmanuele.splinder.com/

Recentemente è nato pure su facebook il gruppo Cancro: Missione forse Possibile! - a sostegno dell'Associazione Emmanuele" fondato da persone che intendono parlare della propria esperienza, raccogliere testimonianze, discutere, confrontarsi e supportare chi è ammalato attraverso il dialogo e la conoscenza.

Qui sotto potete vedere una registrazione di un servizio di raitre a proposito della vicenda di Giovanni Puccio. Il video potete scaricarlo in formato .mov (9,5 Megabyte) oppure in formato .avi (13 Megabyte).

 

Giovanni Puccio, lo scienziato palermitano spina nel fianco della Medicina Ufficiale Internazionale

Articolo tratto dal sito la leva di Archimede

E’ facile, fin troppo, in un mondo dominato da false verità e giochi di interessi più grandi di noi, distruggere con due parole un uomo piccolo, una goccia nel mare. Anche i giornali si sono sbizzarriti, più nei titoli, in verità, che nel contenuto degli articoli: Geometra palermitano ha scoperto la cura del cancro… Vaccino per il cancro inventato da un ex agente di legname… Scienziato fai da te ha scoperto la causa per il cancro… e via così.

Eppure, Giovanni Puccio, piccolo uomo palermitano dal cuore grande e dalla mente geniale, sta semplicemente dedicando la sua vita e le sue strane capacità al bene degli altri. Il pericolo è quello di trovarsi di fronte all’ennesimo ciarlatano, al mago di turno che sfrutta il dolore della gente? Giovanni Puccio non ha alcun interesse economico per quello che fa, anzi finora ci ha solo rimesso soldi, anni di tempo, notti insonni e persino posti di lavoro.

Personaggio scomodo, che qualche luminare preferisce consultare in privato per sconfessarlo poi in pubblico, personaggio cui tanti attingono per scoprirne le scoperte, facendone uso proprio e spacciandole per proprie.

Perché fa tanta paura Giovanni Puccio? Dà false speranze? Può far sì che la gente smetta di curarsi con le terapie ufficiali e ne muoia? Può scardinare un sistema medico-farmaceutico da stramiliardi? …

Questo e forse tanto altro ancora che sfugge a chi, come noi, è del tutto fuori da determinati meccanismi.

Nella migliore delle ipotesi, ci si chiede come mai nessuno, tra gli scienziati illustri che nel mondo, studiano cause e cure della patologia più crudele dei tempi moderni, sia arrivato alle semplici, quasi lapalissiane conclusioni dello studioso palermitano. Legittime perplessità.

Puccio parte dal presupposto che in natura v’è un equilibrio e che quando tale equilibrio viene meno è in natura stessa che deve esserci il modo per ripristinare lo stato precedente. Nulla di nuovo, naturalmente. Da questo ben noto e non rivoluzionario presupposto, Puccio partì osservando una muffa del legno, tenendo silenti una serie di pensieri che, di tanto in tanto, avvalorava studiando qua e là.

Poi, l’evento scatenante, la morte per cancro mai accettata della madre e l’inizio del turbinio mentale tra studi, analisi, domande, consultazioni che lo tenevano incollato ai testi sino ad essere dimenticato nelle biblioteche. Professori, medici delle varie discipline, biologi, esperti in settori apparentemente inconciliabili tra loro, furono tra le sue tante fonti di ricerca, analizzò casi, statistiche, dati e arrivò a una sua consapevolezza: tutti gli ammalati di cancro evidenziavano disturbi all’apparato digerente e in tutti v’era la presenza di uno stesso ceppo batterico. Capì che ogni organismo colpito da cancro presenta uno squilibrio elettrochimico cellulare che gli rende il sistema immunitario inefficiente. Si convinse che, se del cancro non si elimina la causa, non si può guarire definitivamente.

Depositò un volume, “Eziopatogenesi del cancro”, coi suoi studi, le analisi, le conclusioni cui era pervenuto, trovando estimatori nel mondo accademico e non. Fu invitato a congressi, simposi ed eventi vari, per lui fu fatta un’interrogazione al Parlamento siciliano… Ma la strada era lunga e irta di difficoltà. Negli anni, si sono alternati momenti di speranza e di fiducia e molti altri di sconfitte e delusioni. Lo hanno accostato amici e finti tali…

Puccio ha creato un vaccino e un Protocollo di Cura che qualsiasi medico può applicare, un Protocollo innocuo in grado di riequilibrare l’organismo malato.

Questa, quindi, la vera rivoluzione. Non aggredire l’organismo già debilitato dalla malattia, ma simularlo a difendersi per guarire.

Chiede spazio vitale Giovanni Puccio, la possibilità di sperimentazione, la necessità di testare il suo vaccino. La sua paura più grande è che la gente possa ancora morire ingiustamente senza neppure poter provare a salvarla. Alcuni malati terminali ai quali i medici hanno applicato il Protocollo Puccio sono guariti.

E’ una frase pesante da scrivere.

Ma poiché gli studi di Puccio sono alla portata di tutti persino su internet, così come il suo Protocollo, i rischi sono che qualcuno ne faccia mercificazione a proprio uso e consumo, magari, come già accade, modificando liberamente contenuti e cura imbastardendoli, oppure che i malati decidano di curarsi senza il supporto di un medico, come è malcostume della moda mediatica. Si sa per certe, ad esempio, che le necessarie analisi preliminari che possono servire anche come campanello d’allarme per attuare la prevenzione della malattia, già in alcuni laboratori hanno subito uno strano ed esagerato aumento di prezzo… Il silenzio ufficiale porta anche a questo.

Puccio non si rassegna all’importanza cui lo relegano e con cui le migliaia di persone e di medici che seguono i suoi principi di cura, cercandolo a tutte le ore del giorno e della notte. Curiosamente, ancora una volta, lo scienziato siciliano è ascoltato nel Nord Italia e nel resto del mondo, ma pochissimo nella terra sua. Una multinazionale americana di Medicina alternativa gli ha chiesto di andare a sperimentare in Guatamala, altri promettono, si mostrano interessati e poi spariscono nel silenzio, rubando ciò che Puccio non ha alcuna intenzione di tenere per sé. E’ strano, in un mondo che si trascina sull’interesse personale, credere a qualcuno che cerchi solo l’interesse di tutti.

Adesso è pronto un libro sulla storia di questo folle siciliano, un libro scritto col cuore da una penna “speciale”, dove si cerca di raccontare, finalmente, soltanto la verità. Una verità che sembra avere troppi nemici.

Abbiamo letto una frase del libro che ci ha colpiti: Da un’idea pazzesca può nascere la speranza (Claude Bernard)

Se lucidità è quella del pensiero dominante, confessiamo di sentire grande attrazione per la follia.

Maddalena Blasco
Rivista Scirocco

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Scaricate qui il protocollo di cura di Giovanni Puccio

Il seguente protocollo sostituisce quello indicativo presente nel sito www.madonie.com/puccio. Esso deve essere allegato alla sintesi del protocollo scientifico presentato al 2° congresso mondiale di medicina naturale di rimini e deve essere sottoposto ad  un medico in quanto la terapia va eseguita sotto osservazione medica. Si fa presente che l’utilizzo del GSH  da supporto nelle varie  terapie oncologiche si sta diffondendo in tutto il mondo. recentemente  rivalutato dalla Sanità  Regionale Siciliana (vedi nuova scheda informativa  GSH 2500mg/25 ml iv  1 fl -fascia H ) inserita nel ptors con n. vo3ab32   




Il diritto di vivere di Giovanni Puccio

dal sito la leva di Archimede

Cancro: una malattia che si può curare ma i responsabili della salute pubblica hanno creato delle regole che rende impossibile ai ricercatori indipendenti di dimostrarlo. Li ho visti ridere dietro le spalle e ho provato pietà nel vederli piangere dietro le bare o dentro le bare. A questi signori dico che: "il sistema che state proteggendo ucciderà voi stessi e i vostri figli". E a voi ricchi che finanziate questo sistema ucciderà anche voi, come già succede. Ricordatevi sempre che è dal 1998 che chiedo di poter dimostrare i meccanismi che portano al cancro e da quel giorno ad oggi sono morti ca. 1.450.000 Italiani.

Diceva Pasteur: "non importa che gli accademici ti attacchino importante è strappare la gente dalla morte"

La disinformazione voluta su questa patologia porta ad una confusione tale da creare angoscia e disperazione nelle persone ammalate e nei loro familiari . La giusta informazione aiuta ad affrontare la malattia con coscienza e senza la paura di rivolgersi a gente senza scrupoli o a cercare miracoli che nessun essere umano può realizzare.

L'organismo è formato da cellule e ogni cellula per il suo compito programmatole forma un tessuto con le sue caratteristiche. Il cancro è dovuto allo squilibrio elettrochimico della cellula (volgarmente detto "la cellula è impazzita") e dove si sviluppa prende le caratteristiche del tessuto. Noi abbiamo scoperto come avviene la degenerazione cellulare, cioè il cancro, e perché avviene (a livello chimico biatomico molecolare) lo squilibrio elettro-chimico.

Quindi la nostra terapia (che funziona sempre) elimina la causa, riequilibra il sistema biochimico attivandone il sistema immunitario. Se il curante riesce a distruggere la massa senza distruggere il sistema biochimico si può anche guarire(non ci sarà più recidiva come è già successo). Ma ogni realtà è legata ad una giusta operazione chirurgica e ad un oncologo che sa gestire bene la patologia adoperando la giusta strategia. Qui di seguito do una spiegazione più dettagliata di cosa è la terapia Crap e di come potere agire per tentare di salvare o migliorare al qualità della vita dei vostri familiari.

Lettera della Dott.ssa Callari - Spiegazione della terapia crap da parte di un oncologa, Scarica il PDF