martedì 15 luglio 2008

Lettera aperta ad un perfetto sconosciuto




Carissimo, ti chiedo scusa se ho usato certi termini e ti è sembrato che io ti volessi giudicare.
Il mio non è un giudizio, ma una semplice constatazione.
Un giudizio in quanto tale è formulato per essere indiscutibile.
So che segui Travaglio e la sua cronaca giudiziaria.
Dunque ora puoi fare il collegamento tra una corte giudicante e un giudizio.
Ok c'è l'appello e la cassazione, ma poi diventa inappellabile.
Invece io cerco di comunicare, ti comunico le mie impressioni rispondendo ad un tuo commento.
Non voglio giudicare, ma comprendere.

E poi perchè paranoia, cerco solo la verità.
Se non ti va dimmelo, fammelo sapere.
Altrimenti..non si può fare una domanda ed essere degnati di una risposta?
Sto commentando un tuo video,oppure tu stai commentando un mio video,succede ogni tanto...magari si parla, ci si confronta.
No?
Non sono abituato a sparare sentenze.
Se posso cerco sempre di discuterne, di capire.

Come credi che la gente riuscirà ad uscire dalla crisi e raggiungere un minimo risultato (magari a colpi di v-day, cioè di firme) se non riusciamo neanche a comunicare tra noi??
Che senso ha allora ogni altra protesta?
Perchè combattere anche la minima battaglia?
O magari battaglie a metà, che alla fine forse sono finte battaglie...chissà?
Tanto vinceranno sempre loro, no?
Ma vinceranno loro, o prima avremo perso noi?

Il tuo comportamento è semplice da decifrare.
Risulterebbe che siamo amici, ma evidentemente non mi consideri tale, visto che nemmeno rispondi alle mie domande.
Vedendomi come un nemico, mi tratti come tale.
Commenti sul mio canele, certo mi sta bene per carità, ma non accetti ulteriore dialogo sull'argomento?
Tu puoi scrivere ciò che vuoi, anche io credo al libero arbitrio.
Ma si è veramente liberi se non si riconosce la libertà altrui di porre una domanda?
Non dico di sparare una sentenza, senza motivare, o peggio di insultare, sminuire o ridicolizzare, io parlo di "fare una semplice domanda".
Poi, sei libero di non rispondere, certo, ma allora io posso essere libero di pensare che c'è qualcosa che non va?
O no?
Magari pensi cose che non sono, ti sei fatto qualche idea strana....può capitare a tutti, non lo nego, ma attribuendomi il ruolo di Neo (cosa che non volevo affatto) come se io fossi in un film e fossi un mitomane che crede di essere l'eletto, mi hai fatto intendere (posso sbagliare eh!) che non avevi capito molto di ciò che intendevo dire.
Ho cercato di spiegartelo.
Allorchè TU hai motivato dicendo che tanto non cambierà mai niente e quindi non ci sono Neo nel nostro Matrix.
E poi mi hai invitato ad informarmi in un modo che non lasciava molto spazio al dialogo, ignorandomi in pratica.

Se permetti io non condivido, ma prima ancora non capisco.

Se vieni sul mio canale a commentare così un mio video, il video che è il nuovo tema del mio canale, per di più sentenziando senza poterci discutere un po', non sei tanto differente da coloro che dici o che credi di combattere.

Ovviamente è solo un'opinione, però sono libero di pensarla no?
Libertà o no?

Io non vivo nessuna utopia, però se ci pensi:

""So che mi state ascoltando,
avverto la vostra presenza.
So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro...non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire...sono venuto a dirvi come comincerà.
Adesso appenderò il telefono
e farò vedere a tutta questa gente,
quello che non volete che vedano,
mostrerò loro un mondo,
senza di voi,
un mondo senza regole e controlli,
senza frontiere e confini,
un mondo in cui tutto è possibile...""

Non potrebbero essere le parole di ognuno di noi, che decide di dedicare parte della propria vita, o addirittura tutta, pur di fare la propria parte nel raccontare la verità agli altri, nel voler cambiare qualcosa, o solo nel voler migliorare se stessi?

Poi tra l'altro non ho capito, anzi forse sì a giudicare da come scrivi, come mai il tuo commento aveva spostato immediatamente l'accento su un altro argomento:cioè il fatto che io pensi di essere Neo, mentre tu pensi che non c'è nessun Neo nella vostra Matrix.
Ma se esiste Matrix e non esiste Neo, che succede?

La credibilità dipende da chi è a parlare o dal contenuto del messaggio?

Dipende da quello che si dice o da come lo si dice?

Matrix nel film è solo un sistema di controllo.
Così come lo è la nostra società basata sul debito e manipolata da chi la governa ed è in posizione di potere.
Bene, come ogni sistema di controllo, essa risponde per fortuna a delle regole che l'essere umano può tranquillamente infrangere o trascendere, a colpi di consapevolezza.

Non è un percorso facile, ma il primo passo è credere di poterlo affrontare. Il secondo è affrontarlo e capirle le ragioni della propria scelta.

Matrix è molto più reale di quanto tu possa immaginare.
E' questo che vorrei comunicare, che Matrix è reale, non è solo un film.

La descrizione di alcuni particolari del film è puramente figlia di scelte scenografiche, ma qua, non si tratta di essere Neo per quando vola come superman o ferma le pallottole...

...a me interessa il Neo che, fino a quasi alla fine del film, non crede di essere l'eletto,però decide di tornare dentro Matrix, perchè capisce che se Morpheus è pronto a dare la vita per lui, significa che Morpheus sta donando la sua vita perchè crede in qualcosa.
Perchè crede che Neo sia l'eletto.
Dunque Neo acquista nuova consapevolezza, perchè comincia anch'egli a credere, di poter salvare Morpheus.

Comincia a credere in se stesso.

Perchè dunque liquidare tutto con un "non esistono Neo nel nostro Matrix" ???
Perchè non l'ho letto sul Blog di Grillo allora non è vero?
Una semplice affezione ai luoghi comuni?
Scetticismo rispetto ai miti cinematografici?
Ma se ne parla qualcun'altro la si accetta come metafora della resistenza umana alla progressiva disumanizzazione del pianeta?
Perchè?
Allora dove sta la verita?
Confirmation bias e hindsight bias possono coesistere alternandosi?

E' possibile credere di essere usciti da un sistema di controllo,ma senza accorgersi di essere rimasti soggetti al medesimo sistema, che ha cambiato forma dandoci l'illusione di avere fatto una scelta?

Prima o poi capirai come ho fatto anch'io,
che una cosa è conoscere il sentiero giusto,
un'altra è imboccarlo.

giovedì 10 luglio 2008

Tesla Street

New York, Long Island, Tesla Street.
Dove un tempo fu la leggendaria torre Wardenclyffe.





Allo scoccare della mezzanotte di CentoCinquantaDue anni fa nasceva Nikola Tesla.
A noi piace ricordarlo così e colà.

venerdì 4 luglio 2008

I segreti perduti di Nikola Tesla



Dove eravamo rimasti?
Ma certo, al bias di conferma.
Il mio regalo a tutti voi per il 4 Luglio è questo documentario del 1999 di circa 40 minuti, sottotitolato in italiano (abbiate pazienza) con il quale spero di informarvi e di mettere alla prova la vostra percezione e sperimentazione del bias di conferma.

La teoria è come un mendicante vestito color porpora che la gente ignorante scambia per un re.
(dal New York Times dell'11 luglio 1935, p. 23)

Il progressivo sviluppo dell'uomo dipende dalle invenzioni.
Esse sono il risultato più importante delle facoltà creative del cervello umano.
Lo scopo ultimo di queste facoltà è il dominio completo della mente sul mondo materiale, il conseguimento della possibilità di incanalare le forze della natura così da soddisfare le esigenze umane.
("My Inventions", Electrical Experimenter, 1919)

Lasciamo che il futuro dica la Verità, e giudichiamo ciascuno secondo la propria opera e gli obiettivi.

La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità.